Ho fatto anni di non mangiare baccalà, infatti, nel mio blog, fino allo scorso anno, non vedevate nessuna ricetta.
La mia curiosità risale a quando, su master chef, fecero l'esterna proprio dedicata al baccalà alla vicentina e la mi cominciò la curiosità ma nulla più.
Poi, per il fish cooking, mio cugino che ha l'azienda di prodotti ittici, mi chiede di fare qualche piatto anche con il baccalà....e mi si apre un mondo!!
Mi chiedo perchè mi ero convinta che il baccalà non mi piacesse, forse perchè mia mamma lo faceva semplicemente bollito??
Non so, ma so solo che ora mi piace :-)
Ora, dal non piacere al mangiarlo è una cosa, ma scrivere la ricetta del baccalà alla vicentina che pure una confraternita ci hanno fatto....bhè non mi sembra il caso.
Allora, mi limiterò a fare un copia e incolla della ricetta che ho fatto, che sembra sia la più attendibile...ancora non ho capito se questa confraternità ha mai svelato la vera ricetta...
"Ingredienti per 12 persone:
Kg 1 di stoccafisso secco – gr. 250/300 di cipolle
1/2 litro di olio d’oliva extravergine
3 sarde sotto sale
½ litro di latte fresco – poca farina bianca
gr. 50 di formaggio grana grattugiato
un ciuffo di prezzemolo tritato
sale e pepe
Preparazione
Ammollare lo stoccafisso, già ben battuto, in acqua fredda, cambiandola ogni 4 ore, per 2-3 giorni.
Aprire il pesce per lungo, togliere la lisca e tutte le spine. Tagliarlo a pezzi.
Affettare finemente le cipolle; rosolarle in un tegamino con un bicchiere d’olio, aggiungere le sarde sotto sale, e tagliate a pezzetti; per ultimo, a fuoco spento, unire il prezzemolo tritato.
Infarinare i vari pezzi di stoccafisso, irrorati con il soffritto preparato, poi disporli uno accanto all’altro, in un tegame di cotto o alluminio oppure in una pirofila (sul cui fondo si sara’ versata, prima, qualche cucchiaiata di soffritto); ricoprire il pesce con il resto del soffritto, aggiungendo anche il latte, il grana grattugiato, il sale, il pepe.
Unire l’olio fino a ricoprire tutti i pezzi, livellandoli.
Cuocere a fuoco molto dolce per circa 4 ore e mezzo, muovendo ogni tanto il recipiente in senso rotatorio, senza mai mescolare.
Questa fase di cottura, in termine “vicentino” si chiama “pipare”.
Solamente l’esperienza saprà definire l’esatta cottura dello stoccafisso che, da esemplare ad esemplare, può differire di consistenza.
Il bacalà alla vicentina è ottimo anche dopo un riposo di 12/24 ore. Servire con polenta."
Ecco, volevo servirla anch'io con la polenta ma non ne avevo, allora ho usato delle fette di pane.
Cara Daniela io adoro il baccalà e fin da piccola sono solita consumarlo in quanto mia madre lo preparava(mi pare di ricordare che qualche anno fa ti avevo inviato la ricetta..).Questa versione che hai postato la conosco in quanto ne ho sentito parlare ma non ho mai avuto modo di realizzarla né assaggiarla,mi ha però sempre ispirato troppo in quanto immagino sia davvero gustosissima e sfiziosa,da provare sicuramente!;).
RispondiEliminaGrazie mille per la condivisione e i miei migliori complimenti,bravissima come sempre!:)).
Un bacione e buon fine settimana:)).
Rosy