Quanti ricordi in un panino!! Ma non un semplice panino, no, la MAFALDA, quel pane, tipico siciliano, anzi, forse solo tipico del palermitano, con quella tipica forma strana e "a giggiulena" sopra :-).
ricordo che, in estate, mio padre mi voleva portare, la mattina, sempre a Palermo con lui, per i suoi giri di lavoro. Alle volte io non volevo andarci perchè volevo rimanere in "frabbrica" con la mamma a cucire :-) e lui per convincermi mi diceva che mi avrebbe comprato "a mafaida ca meusa" :-) il massimo della goduria :-), ma voi vi immaginate una bimba, che di mattina di mangia non un semplice panino, no, ma una mafalda intera con la milza???!!!! Roba da denuncia ai servizi sociali!!! :-) Forse è per questo che mi è venuta la cellulite :-) Al ritorno da Palermo, ricordo pure, che mia madre era molto meno felice di me...avevo sempre i vestiti unti di "sugna" quel grasso che scendeva dal panino :-)
Ricordo, pure la nonna, seduta sulla sua sedia, sempre vestita di nero, messo per il lutto della morte del nonno, la sua "sciallina" nera di lana, il suo "tuppo" invece bianco e con in mano il solito ago e filo. Il pomeriggio, poi, quella che oggi chiamiamo merenda, pane con lo zucchero o con l'olio, quando ci andava bene, con la nutella, comprata al bar, "no bigghiuolo", monoporzione o a "mafaida" ca mortadella.
Ma veniamo alla ricetta. Questa non so se sia quella originale, anzi, lo dubito vivamente, questa è quella delle sorelle Simili, tratta dal loro libro, regalo prezioso che mi ha fatto la mia Cook amica :-) Cindystar. Perchè dubito che sia la ricetta originale?? Uno perchè anche se è molto simile a quella che fanno i nostri "panettieri" non è del tutto precisa e poi perchè, dalle nostre parti, non è usanza utilizzare il malto in questo tipo di panificazione ;-).
Però, siccome, ormai, tutti sanno che io posto le ricette nel blog e che diventano di dominio pubblico, non oso più chiedere ricette, neanche al mio amico panettiere :-).
Però, siccome, ormai, tutti sanno che io posto le ricette nel blog e che diventano di dominio pubblico, non oso più chiedere ricette, neanche al mio amico panettiere :-).
Quindi, ecco la ricetta che ho usato per fare le mafalde
INGREDIENTI
350gr di farina di semola di rimacinato
150gr di farina 00
10gr di lievito o anche meno e allungate la lievitazione
10gr di sale
2 cucchiai di olio di oliva
300gr circa di acqua
1 cucchiaino di malto d'orzo
giggiulena (come dice il mio amico fornaio semi di sesamo :-))
Io, avendo usato la macchina del pane, ho messo tutti gli ingredienti assieme, cominciando dai liquidi, tranne il sale, fatto il programma "pasta fresca" e poi aggiunto il sale.
Una volta impastato con la macchina o nell'impastatrice, continuare ad impastare nella spianatoia, almeno per 10 minuti, sbattendo spesso la pasta, in modo da creare la maglia glutinica. Diventerà un impasto morbido ma consistente e ben vellutato.
Formare una palla e metterlo in una ciotola unta di olio.
Far lievitare un paio di ore, o fino al suo raddoppio, dividere la pasta in due e ancora in 2.
Formare una lunga striscia rotonda e formare la tipica forma a serpentina, fare la forma direttamente sulla carta forno sopra la teglia dove cucinerete il pane.
Una volta fatta la forma, spennellare con acqua o albume e far cadere sopra i semi di sesamo.
far lienitare ancora un paio di ore. Una volta gonfia e ben lievitata, mettere nel forno a 210° per 10 minuti, per poi abbassarlo a 190° per far cucinare altri 10. Deve avere un bel colorito ;-)
Ed ecco pronte le vostre belle mafalde
e ora potrete condirla come meglio credete ;-)
P.S. Su internet, nel sito Dolce salato, avevo trovato questa ricetta, che credo sia più simile a quello che le nostre panetterie fanno, ve la propongo, quando avrò tempo, proverò ;-)
Per la biga di 16/20 ore• Farina W 300 1.000 g
• Acqua 440 g
• Lievito 10 g
Tempi d’impasto biga
Spirale: 3 minuti in 1ª velocità.
Tuffante: 4 minuti in 1ª velocità.
Forcella: 5 minuti in 1ª velocità.
Temperatura lievitazione biga: 17°/20°C
Per l’impasto
• Biga
• Farina di grano duro rimacinata 3.000 g
• Acqua (55% sul totale della farina) 1.760 g
• Lievito (3% sulla farina aggiunta) 90 g
• Sale (2,2% sul totale della farina) 88 g
• Malto (0,5% sul totale della farina) 20 g
Tempi d’impastoSpirale: 6 minuti in 1ª velocità – 4 minuti in 2ª velocità.
Tuffante: 8 minuti in 1ª velocità – 4 minuti in 2ª velocità
Temperatura finale impasto: 25°C
Procedimento
Impastate tutti gli ingredienti aggiungendo il sale solo a metà impasto. Fate riposare per 20 minuti. Spezzate del peso desiderato. Formate dei filoncini, allungateli fino alla lunghezza desiderata e date la classica forma. Inumidite con acqua la superifice e cospargete con semi di sesamo. Sistemate sulle teglie e fate lievitare per circa 60 minuti in cella a 27°/28°C. Cuocete in forno con vapore a 220°C e aprite il tiraggio nei 5 minuti finali di cottura.
Danitaaaaaa, hai fatto la mafalda io da ragazza la mangiavo con le panelle, oh come mi mancano.
RispondiEliminaHo visto che sei di Casteldaccia, io invece originariamente vivevo a Bagheria, ma da tanto tempo mi sono trasferita nel veneto.
Bellissima questa ricetta, sabato la preparo e faccio una sorpresa a mio marito.
Ciao,cara alla prossima.
Deve essere proprio buono questo mega panino!
RispondiEliminaMentre l'episodio da piccolina è troppo carino perchè tutti almeno abbiamo un ricodo simile legato all'infanzia, un episodio in particolare che ci rendeva felici, come solo i bambini sanno esserlo!
Quando ti va, sei sempre la benvenuta!!
Baci!
Ma che bel pane!! Bravissima...ho sbirciato qua e là il tuo blog ed è davvero bellissimo...da oggi non ti perderò di vista!!! Buona serata
RispondiEliminaChe bella la mafalda siciliana!!!Belle anche le foto in bianco e nero.
RispondiEliminaComplimenti.
tipico di Palermo? noooo sono catanese e la mafalda è il mio pane preferito! garantisco al mille per mille che è tipico anche a Catania e che la tua ricetta la provo di sicuro!!
RispondiEliminabravissima!
Grazie tante!! Mi fa piacere che vi sia piaciuto!!
RispondiEliminaRiccioli, allora anche tu sicula :-) farete un tutto nella vostra terra :-)
Rosaia, allora è tipica di tutta la Sicilia :-) Spesso, voi catanesi, avete ricette tutte vostre :-)