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mercoledì 17 aprile 2019

Ricordi culinari: cipolle a strica sali


Vi è mai capitato di sentire un odore e provare un'emozione particolare perchè vi riporta indietro nel tempo, vi fa tornare alla mente ricordi passati?
A me è successo quando, l'altro giorno, mio suocero mi ha portato dei cipollotti (da noi la chiamiamo "cipolla scalogna") appena raccolti da lui.
Perchè quando li compri nel fruttivendolo perdono la loro essenza, ma questi mi hanno riportato proprio a quei giorni di festa, quando per Pasquetta, andavamo a fare la scampagnata a "Traveisa" da zia Ninfa.
Ma quanto era bello, ci preparavamo la mattina presto e, con la macchina, ci facevamo quella strada e non vedevamo l'ora di arrivare: noi con i vestiti più vecchi che avevamo, papà con il cappello di paglia e mamma sempre con la sua acconciatura elegante.
Poi arrivavamo e c'era la zia Ninfa, già indaffarata, che aveva fatto gran parte del lavoro, già scollata e pure abbronzata dal primo sole della campagna, con  il suo seno prosperoso.
E papà, la prima cosa che faceva, si prendeva il coltello e insieme, perchè io ero la sua cocca, andavamo a raccogliere le cipolle, i limoni e quella sarebbe stata la nostra "colazione": cipolle a "stricasali", ossia "abbagnati" nel limone, l'olio e il sale e poi andavamo di pane! Cosa che se lo raccontassimo ora ai nostri figli, gli verrebbero i brividi.
Quello era solo l'inizio, quello che oggi chiameremmo aperitivo, perchè, ovviamente, poi seguivano tante altre squisitezze, tipo stigghiola, carne di crasto, carciodi arrostiti, sasizza etc....ma il momento più bello era proprio quello.
Ecco, oggi rivissuto tutto questo, come guardare i video di zio Pillo, che dall'America, portava la sua "cinepresa" e ci faceva il "filmino".




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